Trenkwalder, il futuro in 48 ore
- Il Resto del Carlino -
14/05/2010 08:50 - Daniele Barilli
CHI FA LA FESTA a chi? E’ un tranquillo venerdì di paura. E’ un tranquillo venerdì di passione. E’ pure un tranquillo venerdì di sorrisi e festa. L’unico problema, per l’appunto, è di capire chi farà la festa a chi. Se la Miro Radici alla Trenkwalder, celebrando così il nuovissimo impianto di Vigevano che verrà inaugurato proprio in questa occasione. O se, al contrario, la Trenkwalder alla squadra lombarda, onorando così un traguardo storico come le 500 partite in serie A2 o LegaDue che dir si voglia. Ce n’è, insomma, in abbondanza per prepararsi ad una serata speciale. Attorno alla quale può girare il futuro di entrambe le squadre e le società. Perché chi vince stasera arriva lì, ad un passo dalla semifinale-promozione. E, dopo il pareggio nelle due gare in via Guasco, si mette nelle migliori condizioni possibili per chiudere il conto domenica quando si tornerà in campo in Lombardia sempre alle 20,30.
UN BRACCIO di ferro, quello tra Reggio e Vigevano, equilibratissimo, come hanno dimostrato le prime due sfide in terra emiliana. Di fronte ci sono due squadre che si assomigliano, che adottano filosofie simili e che, ora, per di più, si conoscono alla perfezione. Difficile inventarsi qualcosa di nuovo. Difficile provare a sorprendere gli avversari. E, allora, a fare la differenza, stasera come nei primi due match, saranno i singoli e le loro condizioni fisiche. E’ chiaro che la Trenkwalder non può prescindere dai suoi due esterni Fultz e Hite ed è altrettanto chiaro che Vigevano deve, in qualche modo, contenere il dominio fisico sotto canestro di Smith e Frosini. Al contempo i padroni di casa hanno 5 giocatori (i due americani Williams e Boyette oltre a Bertolazzi, Ganeto e Ghersetti) che possono fare la differenza in qualsiasi situazione, un lusso che forse, al momento, la squadra di Ramagli non puuò permettersi.
E ALLORA? Allora la Trenkwalder deve puntare sulla difesa e sulle motivazioni. Deve tirar fuori tutta la voglia del mondo. Deve giocare con il cuore in mano. Sono frasi fatte, lo sappiamo. Ma ora è l’unica cosa che può fare la differenza. Perché si giocherà in una bolgia assordante, perché i biancorossi non vincono in trasferta dal 21 febbraio quando esultarono a Casale Monferrato, perché questa sarà la terza partita in 5 giorni a livelli altissimi: in queste condizioni o si tira fuori tutto o si va a fondo. E la squadra reggiana, se vuole costruirsi un futuro, non può permettersi di affondare. Tra stasera e domenica i biancorossi devono portare a casa almeno un successo. In caso contrario si andrà tutti in vacanza. E dopo tutto quello che hanno fatto Frosini e compagni in questa stagione, chiudere così non sarebbe il massimo.
OVVIO che Vigevano, dopo la vittoria ottenuta domenica al PalaBigi, è diventata la grande favorita di questo duello. La squadra di Garelli, che stasera sarà premiato come coach dell’anno per la LegaDue, ha due match-ball davanti al proprio pubblico in cui «matare» la Trenkwalder. Attenzione, però: i play-off sono «bestie strane». Ad ogni partita, cambia tutto. E’ chiaro che ora la Miro Radici ha tonnellate di pressioni sulle spalle. Ed è chiaro che bisognerà capire quante energie avranno ancora le due squadre in questa sorta di maratona infinita.
IN TUTTO questo, la speranza reggiana è che i lombardi si sgonfino un po’ dopo le prime due partite. Perché, diciamoci la verità, fino ad ora Vigevano ha mostrato di avere qualcosina in più dei biancorossi. E d’altronde quella di Garelli è una squadra che gioca a memoria e che è arrivata ai play-off al top della forma. Reggio, al contrario, ha ricostruito l’organico in una settimana ed ora le servirebbe un po’ di tempo per crescere. Ecco perché sta soffrendo. Ed ecco perché ha bisogno di tirare fuori tutto. Poi se i biancorossi riuscissero a fare festa già stasera, il futuro potrebbe cominciare a diventare interessante. Maledettamente interessante....
14/05/2010 08:50 - Daniele Barilli
CHI FA LA FESTA a chi? E’ un tranquillo venerdì di paura. E’ un tranquillo venerdì di passione. E’ pure un tranquillo venerdì di sorrisi e festa. L’unico problema, per l’appunto, è di capire chi farà la festa a chi. Se la Miro Radici alla Trenkwalder, celebrando così il nuovissimo impianto di Vigevano che verrà inaugurato proprio in questa occasione. O se, al contrario, la Trenkwalder alla squadra lombarda, onorando così un traguardo storico come le 500 partite in serie A2 o LegaDue che dir si voglia. Ce n’è, insomma, in abbondanza per prepararsi ad una serata speciale. Attorno alla quale può girare il futuro di entrambe le squadre e le società. Perché chi vince stasera arriva lì, ad un passo dalla semifinale-promozione. E, dopo il pareggio nelle due gare in via Guasco, si mette nelle migliori condizioni possibili per chiudere il conto domenica quando si tornerà in campo in Lombardia sempre alle 20,30.
UN BRACCIO di ferro, quello tra Reggio e Vigevano, equilibratissimo, come hanno dimostrato le prime due sfide in terra emiliana. Di fronte ci sono due squadre che si assomigliano, che adottano filosofie simili e che, ora, per di più, si conoscono alla perfezione. Difficile inventarsi qualcosa di nuovo. Difficile provare a sorprendere gli avversari. E, allora, a fare la differenza, stasera come nei primi due match, saranno i singoli e le loro condizioni fisiche. E’ chiaro che la Trenkwalder non può prescindere dai suoi due esterni Fultz e Hite ed è altrettanto chiaro che Vigevano deve, in qualche modo, contenere il dominio fisico sotto canestro di Smith e Frosini. Al contempo i padroni di casa hanno 5 giocatori (i due americani Williams e Boyette oltre a Bertolazzi, Ganeto e Ghersetti) che possono fare la differenza in qualsiasi situazione, un lusso che forse, al momento, la squadra di Ramagli non puuò permettersi.
E ALLORA? Allora la Trenkwalder deve puntare sulla difesa e sulle motivazioni. Deve tirar fuori tutta la voglia del mondo. Deve giocare con il cuore in mano. Sono frasi fatte, lo sappiamo. Ma ora è l’unica cosa che può fare la differenza. Perché si giocherà in una bolgia assordante, perché i biancorossi non vincono in trasferta dal 21 febbraio quando esultarono a Casale Monferrato, perché questa sarà la terza partita in 5 giorni a livelli altissimi: in queste condizioni o si tira fuori tutto o si va a fondo. E la squadra reggiana, se vuole costruirsi un futuro, non può permettersi di affondare. Tra stasera e domenica i biancorossi devono portare a casa almeno un successo. In caso contrario si andrà tutti in vacanza. E dopo tutto quello che hanno fatto Frosini e compagni in questa stagione, chiudere così non sarebbe il massimo.
OVVIO che Vigevano, dopo la vittoria ottenuta domenica al PalaBigi, è diventata la grande favorita di questo duello. La squadra di Garelli, che stasera sarà premiato come coach dell’anno per la LegaDue, ha due match-ball davanti al proprio pubblico in cui «matare» la Trenkwalder. Attenzione, però: i play-off sono «bestie strane». Ad ogni partita, cambia tutto. E’ chiaro che ora la Miro Radici ha tonnellate di pressioni sulle spalle. Ed è chiaro che bisognerà capire quante energie avranno ancora le due squadre in questa sorta di maratona infinita.
IN TUTTO questo, la speranza reggiana è che i lombardi si sgonfino un po’ dopo le prime due partite. Perché, diciamoci la verità, fino ad ora Vigevano ha mostrato di avere qualcosina in più dei biancorossi. E d’altronde quella di Garelli è una squadra che gioca a memoria e che è arrivata ai play-off al top della forma. Reggio, al contrario, ha ricostruito l’organico in una settimana ed ora le servirebbe un po’ di tempo per crescere. Ecco perché sta soffrendo. Ed ecco perché ha bisogno di tirare fuori tutto. Poi se i biancorossi riuscissero a fare festa già stasera, il futuro potrebbe cominciare a diventare interessante. Maledettamente interessante....
Commenti