Trenkwalder: L’unica speranza è che la schifezza messa in scena ieri, serva per riaccendere qualche scintilla nei giocatori biancorossi
- Il Resto del Carlino -
07/02/2011 12:23 - Trenkwalder 70 Tezenis 79
TRENKWALDER: Robinson 6 (2/8, 0/6), Valenti 5 (1/3, 1/1), Frassineti 6 (0/1, 2/6), Chiacig 9 (3/7), Smith 25 (8/8, 2/8); Fultz 15 (3/7, 3/5), Germani (0/1), Ostler 4 (2/3, 0/2). N.E. Veccia e Vanni. All. Frates
TEZENIS: Jurevicus 16 (2/3, 373), Bellina 14 (4/5, 273), Mariani 5 (1/2), Trepagnier 8 (1/3, 2/5), Renzi 18 (7/8, 1/4); Waleskowski 9 (4/5), Gueye 2 (0/1 da 3), Porta 7 (1/2, 0/2). N.E. Campiello e Panni. All. Marcelletti
Arbitri: Calbucci, Ciano e Cappello
NOTE - Parziali tempi: 14-23, 29-38, 45-63. Tiri liberi: Trenkwalder 8/17, Tezenis 15/21. Rimbalzi: 39-24 per la Tezenis. Spettatori 2561 per 24969 euro.
Daniele Barilli
ROBA DA vergognarsi. Una vera schifezza. Inutile star lì a girarci tanto intorno. C’è una sola definizione per dipingere nel migliore dei modi la prova della Trenkwalder di ieri: una schifezza. Per la quale i giocatori reggiani dovrebbero chiedere scusa e vergognarsi assai. Perchè i biancorossi hanno giocato in modo indecoroso. Senz’anima e senza cuore. Senza tirare fuori un briciolo di orgoglio. Senza sputare un po’ di sangue. Senza metterci un minimo di cattiveria agonistica. Senza reagire mai. Senza dignità, insomma. Roba da vergognarsi, per l’appunto.
CON IL patron Landi furibondo a fine partita. Con il palasport che ha sommerso la squadra biancorossa con fischi e ululati di disapprovazione. Con il Collettivo che tolto tutti gli striscioni smettendo di incitare la squadra già al 30°. Con la classifica sempre più corta e la Trenkwalder sempre più in zona retrocessione. Con il debutto deludente di Chiacig (Verona ha conquistato 15 rimbalzi in più dei reggiani). Con una squadra che, più provano a tirarla su e più si lascia andare giù. Senza lottare. Senza combattere. Senza, insomma, neppure provarci.
MAI, IN quasi 30 anni vissuti tra serie A e Legadue, avevamo visto qualcosa del genere. E non è tanto la sconfitta (la terza consecutiva contro squadre di bassa classifica...) a bruciare ma il modo indecoroso in cui ha preso forma. Con gli ospiti che sono scappati subito via (3-14 dopo 4 minuti) e la Trenkwalder che ha continuato inutilmente ad inseguire per tutto il match. Senza dare l’impressione di poter riavvicinare la lepre giallobù che fuggiva via a tripla velocità.
UN’ILLUSIONE, piccola così, il palasport l’ha avuta solo in apertura di ripresa quando la Trenkwalder, con un paio di difese decorose, era arrivata al meno 5 (37-42). Lì, nell’unico momento di lucidità biancorossa, Fultz, tutto solo in contropiede, perdeva la possibilità di riportare la Trenkwalder a meno tre commettendo un’evidente infrazione di passi. Verona si scuoteva subito e piazzava un terrificante break di 12-0 volando sul più 17 (37-54) e chiudendo di fatto il match.
SIA CHIARO: oltre ai demeriti, enormi e palesi dei biancorossi, ci sono anche i meriti di Verona e di Franco Marcelletti che, dopo gli applausi dei tifosi, ha dato lezione di basket con la sua compagine. La Tezenis è stata quasi perfetta: i veneti hanno viaggiato intorno al 70% di realizzazione per quasi tutto il match, mitragliando il canestro reggiano e dominando sotto canestro. Al contempo hanno soffocato l’attacco reggiano con le difese, dure ed efficaci, tanto care al coach casertano. Verona, per farla breve, ha preso a schiaffi Reggio per 37 minuti (55-74) poi si è rilassata ed ha permesso il recupero finale alla Trenkwalder. Ma il meno 9 conclusivo è più falso dei soldi del monopoli. Ed è proprio la disparità dei valori in campo e l’assoluta mancanza di «animus pugnandi» dei reggiani che spaventano. E che hanno fatto arrabbiare tutti: dirigenti e tifosi.
ROBA da vergognarsi, per l’appunto. Perché giocando così, statene pur certi, si retrocede. Anche perché la Trenkwalder è 0-2 nei confronti diretti sia con Casalpusterlengo che con Verona ed ha perso pure il vantaggio negli scontri diretti con San Severo. La situazione, insomma, è delicatissima. Ma l’impressione è che i giocatori siano gli unici a non rendersene conto. E che continuino a ballare, mentre il Titanic va a fondo.
POI, LO ribadiamo, che questa squadra fosse stata costruita male, e sistemata peggio, l’abbiamo detto a più riprese. ma se ora non ci si mette neppure più la voglia di lottare e di provarci, allora la strada rischia di diventare una sorta di golgota senza fine. L’unica speranza è che la schifezza messa in scena ieri, serva per riaccendere qualche scintilla nei giocatori biancorossi. Altrimenti siamo proprio rovinati. Si salvi chi può.
07/02/2011 12:23 - Trenkwalder 70 Tezenis 79
TRENKWALDER: Robinson 6 (2/8, 0/6), Valenti 5 (1/3, 1/1), Frassineti 6 (0/1, 2/6), Chiacig 9 (3/7), Smith 25 (8/8, 2/8); Fultz 15 (3/7, 3/5), Germani (0/1), Ostler 4 (2/3, 0/2). N.E. Veccia e Vanni. All. Frates
TEZENIS: Jurevicus 16 (2/3, 373), Bellina 14 (4/5, 273), Mariani 5 (1/2), Trepagnier 8 (1/3, 2/5), Renzi 18 (7/8, 1/4); Waleskowski 9 (4/5), Gueye 2 (0/1 da 3), Porta 7 (1/2, 0/2). N.E. Campiello e Panni. All. Marcelletti
Arbitri: Calbucci, Ciano e Cappello
NOTE - Parziali tempi: 14-23, 29-38, 45-63. Tiri liberi: Trenkwalder 8/17, Tezenis 15/21. Rimbalzi: 39-24 per la Tezenis. Spettatori 2561 per 24969 euro.
Daniele Barilli
ROBA DA vergognarsi. Una vera schifezza. Inutile star lì a girarci tanto intorno. C’è una sola definizione per dipingere nel migliore dei modi la prova della Trenkwalder di ieri: una schifezza. Per la quale i giocatori reggiani dovrebbero chiedere scusa e vergognarsi assai. Perchè i biancorossi hanno giocato in modo indecoroso. Senz’anima e senza cuore. Senza tirare fuori un briciolo di orgoglio. Senza sputare un po’ di sangue. Senza metterci un minimo di cattiveria agonistica. Senza reagire mai. Senza dignità, insomma. Roba da vergognarsi, per l’appunto.
CON IL patron Landi furibondo a fine partita. Con il palasport che ha sommerso la squadra biancorossa con fischi e ululati di disapprovazione. Con il Collettivo che tolto tutti gli striscioni smettendo di incitare la squadra già al 30°. Con la classifica sempre più corta e la Trenkwalder sempre più in zona retrocessione. Con il debutto deludente di Chiacig (Verona ha conquistato 15 rimbalzi in più dei reggiani). Con una squadra che, più provano a tirarla su e più si lascia andare giù. Senza lottare. Senza combattere. Senza, insomma, neppure provarci.
MAI, IN quasi 30 anni vissuti tra serie A e Legadue, avevamo visto qualcosa del genere. E non è tanto la sconfitta (la terza consecutiva contro squadre di bassa classifica...) a bruciare ma il modo indecoroso in cui ha preso forma. Con gli ospiti che sono scappati subito via (3-14 dopo 4 minuti) e la Trenkwalder che ha continuato inutilmente ad inseguire per tutto il match. Senza dare l’impressione di poter riavvicinare la lepre giallobù che fuggiva via a tripla velocità.
UN’ILLUSIONE, piccola così, il palasport l’ha avuta solo in apertura di ripresa quando la Trenkwalder, con un paio di difese decorose, era arrivata al meno 5 (37-42). Lì, nell’unico momento di lucidità biancorossa, Fultz, tutto solo in contropiede, perdeva la possibilità di riportare la Trenkwalder a meno tre commettendo un’evidente infrazione di passi. Verona si scuoteva subito e piazzava un terrificante break di 12-0 volando sul più 17 (37-54) e chiudendo di fatto il match.
SIA CHIARO: oltre ai demeriti, enormi e palesi dei biancorossi, ci sono anche i meriti di Verona e di Franco Marcelletti che, dopo gli applausi dei tifosi, ha dato lezione di basket con la sua compagine. La Tezenis è stata quasi perfetta: i veneti hanno viaggiato intorno al 70% di realizzazione per quasi tutto il match, mitragliando il canestro reggiano e dominando sotto canestro. Al contempo hanno soffocato l’attacco reggiano con le difese, dure ed efficaci, tanto care al coach casertano. Verona, per farla breve, ha preso a schiaffi Reggio per 37 minuti (55-74) poi si è rilassata ed ha permesso il recupero finale alla Trenkwalder. Ma il meno 9 conclusivo è più falso dei soldi del monopoli. Ed è proprio la disparità dei valori in campo e l’assoluta mancanza di «animus pugnandi» dei reggiani che spaventano. E che hanno fatto arrabbiare tutti: dirigenti e tifosi.
ROBA da vergognarsi, per l’appunto. Perché giocando così, statene pur certi, si retrocede. Anche perché la Trenkwalder è 0-2 nei confronti diretti sia con Casalpusterlengo che con Verona ed ha perso pure il vantaggio negli scontri diretti con San Severo. La situazione, insomma, è delicatissima. Ma l’impressione è che i giocatori siano gli unici a non rendersene conto. E che continuino a ballare, mentre il Titanic va a fondo.
POI, LO ribadiamo, che questa squadra fosse stata costruita male, e sistemata peggio, l’abbiamo detto a più riprese. ma se ora non ci si mette neppure più la voglia di lottare e di provarci, allora la strada rischia di diventare una sorta di golgota senza fine. L’unica speranza è che la schifezza messa in scena ieri, serva per riaccendere qualche scintilla nei giocatori biancorossi. Altrimenti siamo proprio rovinati. Si salvi chi può.
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