Pur con le dovute cautele date dalla giovanissima età (19 anni a luglio) e dalla relativa esperienza tra i professionisti, Giovanni Pini, ala di 205 centimetri, della Trenkwalder è una realtà
- Il Resto del Carlino -
12/04/2011 08:42 - Gabriele Gallo
ALTRO CHE meteora. Pur con le dovute cautele date dalla giovanissima età (19 anni a luglio) e dalla relativa esperienza tra i professionisti, Giovanni Pini, ala di 205 centimetri, della Trenkwalder è una realta. Già importante nella vittoria casalinga contro Forlì, il talentuoso virgulto del vivaio biancorosso si è rivelato un fattore decisivo nella vittoria della sua squadra in casa della capolista Venezia dove, oltre a segnare 9 punti, in difesa ha messo spesso in difficoltà i pari ruolo avversari. Pur consapevole della sua buona prestazione l’atleta mantiene i piedi ben saldi a terra
Pini, meno male che la Trenkwalder l’ha messa sotto contratto giusto in tempo. Giocando così saranno in tanti a notarla. Non crede?
“A dire la verità non mi ritengo ancora un giocatore professionista. Ho talmente tanto da imparare….Sono comunque molto felice di avere siglato l’intesa con Reggio, la società migliore dove poter crescere”.
A Venezia però ha giocato col piglio del veterano.
“Sono contento di essere stato utile ad un gruppo davvero unito e di avere fatto abbastanza bene quello che coach Menetti mi ha chiesto”.
Ovvero?
“Limitare gli attaccanti avversari, far sentire il mio peso sotto le plance, sostenere i miei compagni negli aiuti difensivi”.
Ha fatto anche dei bei canestri, però.
“E’ stato molto utile quel canestro più fallo nel secondo quarto. Mi ha sbloccato. Se cominci bene poi è più facile continuare”.
Che ruolo pensa di potersi ritagliare da qui alla fine del torneo?
“Quello che ho avuto finora, sempre che me lo meriti. Dare fiato a Valenti, in primo luogo e, se occorre, come è avvenuto con la Reyer, anche a Frosini”.
Ci dicono che Valenti le faccia un po’ da maestro.
“E’ vero, tengo molto alla sua amicizia. Mi dà anche tanti consigli tecnici: da lui imparo davvero molto”.
12/04/2011 08:42 - Gabriele Gallo
ALTRO CHE meteora. Pur con le dovute cautele date dalla giovanissima età (19 anni a luglio) e dalla relativa esperienza tra i professionisti, Giovanni Pini, ala di 205 centimetri, della Trenkwalder è una realta. Già importante nella vittoria casalinga contro Forlì, il talentuoso virgulto del vivaio biancorosso si è rivelato un fattore decisivo nella vittoria della sua squadra in casa della capolista Venezia dove, oltre a segnare 9 punti, in difesa ha messo spesso in difficoltà i pari ruolo avversari. Pur consapevole della sua buona prestazione l’atleta mantiene i piedi ben saldi a terra
Pini, meno male che la Trenkwalder l’ha messa sotto contratto giusto in tempo. Giocando così saranno in tanti a notarla. Non crede?
“A dire la verità non mi ritengo ancora un giocatore professionista. Ho talmente tanto da imparare….Sono comunque molto felice di avere siglato l’intesa con Reggio, la società migliore dove poter crescere”.
A Venezia però ha giocato col piglio del veterano.
“Sono contento di essere stato utile ad un gruppo davvero unito e di avere fatto abbastanza bene quello che coach Menetti mi ha chiesto”.
Ovvero?
“Limitare gli attaccanti avversari, far sentire il mio peso sotto le plance, sostenere i miei compagni negli aiuti difensivi”.
Ha fatto anche dei bei canestri, però.
“E’ stato molto utile quel canestro più fallo nel secondo quarto. Mi ha sbloccato. Se cominci bene poi è più facile continuare”.
Che ruolo pensa di potersi ritagliare da qui alla fine del torneo?
“Quello che ho avuto finora, sempre che me lo meriti. Dare fiato a Valenti, in primo luogo e, se occorre, come è avvenuto con la Reyer, anche a Frosini”.
Ci dicono che Valenti le faccia un po’ da maestro.
“E’ vero, tengo molto alla sua amicizia. Mi dà anche tanti consigli tecnici: da lui imparo davvero molto”.
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