Vittoria pesantissima, quella conquistata dalla Trenkwalder sulla capolista Casale Monferrato. Un bel passo in direzione della salvezza

- La Gazzetta di Reggio -

03/04/2011 10:02 - MAURO GRASSELLI

REGGIO. Vittoria pesantissima, quella conquistata dalla Trenkwalder sulla capolista Casale Monferrato. Un bel passo in direzione della salvezza, anche se il traguardo è ancora lontano, e per avere qualche ulteriore punto di riferimento occorrerà attendere i risultati odierni.
Forlì gioca a Jesi, mentre San Severo ospita Veroli. Conoscendo il risultato dell’anticipo reggiano, entrambe avveriranno la pressione derivante dalla necessità di tenere il passo della Trenk.
LE INSEGUITRICI. Se le ultime in classifica dovessero vincere, il rischio di essere agganciati tornerebbe a farsi pressante, per i biancorossi di Frates. Se invece le Forlì e San Severo dovessero perdere, il fossato tra Reggio e la zona retrocessione diventerebbe di dimensioni considerevoli, a quattro turni dalla fine della stagione regolare, anche perché i romagnoli hanno gli scontri diretti svavorevoli nei confronti della Trenkwalder (quindi per salvarsi dovranno chiudere con 2 punti in più di Reggio). I pugliesi sono in vantaggio negli scontri con i biancorossi, ma se oggi restassero fermi a quota 12 si troverebbero costretti a vincere 3 partite (su 4) in più rispetto alla Trenkwalder, lasciando sostanzialmente a quest’ultima a decidere del proprio destino.
Di fatto, nel caso (improbabile) di sconfitta odierna sia di Forlì che di San Severo, le speranze di entrambe sarebbero ridotte al lumicino, perché a quel punto alla Trenk potrebbe bastare una sola vittoria su 4 gare (nell’ordine: Venezia, Rimini, Barcellona e Veroli). E con Reggio a quota 20, Forlì per scavalcare Reggio dovrebbe vincerle tutte (Pistoia, Ferrara, Casale Monferrato e San Severo); idem per i pugliesi (Verona, Jesi, Rimini e Forlì). Lo scontro diretto all’ultimo turno fra le attuali ultime due della graduatoria complica ulteriormente la loro rincorsa.
LINEARITA’. In attesa dei risultati odierni, ciò che in realtà risulterà decisivo per la salvezza della squadra di Frates non saranno i risultati di Forlì e San Severo, ma la capacità della Trenkwalder di scendere in campo sempre con la concentrazione e la determinazione necessarie per tenere testa e giocarsela con qualunque avversaria, come ha dimostrato la partita di venerdì sera. Spirito e voglia di lottare che saranno necessari anche domenica prossima sul campo dell’altra capolista Umana Venezia, a maggior ragione per una squadra come quella reggiana, fin dall’inizio della stagione incapace di viaggiare con linearità (non a caso, finora i biancorossi non hanno mai vinto due partite di fila); anzi, costantemente in balìa di se stessa, al punto che fino alla «palla a due» di ogni match nessuno - nemmeno gli addetti ai lavori, in base all’andamento degli allenamenti della settimana - è realmente in grado di prevedere se giocherà il gruppo solido in difesa e caparbio in attacco visto contro Casale Monferrato oppure i «gitanti del basket» evanescenti e tafazziani che hanno segnato a più riprese l’attuale stagione biancorossa, apparsi anche sul parquet di Scafati.
COMPATTEZZA. La speranza - della Trenkwalder e dei suoi tifosi - è quella racchiusa nelle parole pronunciate da Frates alla fine del match di venerdì sera: «Grande spirito da parte di un gruppo che si sta compattando e che ha una gran voglia di stare insieme: quella che purtroppo è mancata tante volte durante la stagione. In campo ho visto una squadra nuova, che ha subito tanti cambiamenti, ma che ora sta dimostrando di avere addosso un gran voglia di lottare». Se sarà questa, la Trenk in campo da qui alla fine della stagione, l’obiettivo-salvezza sarà certamente raggiunto.

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