Trenkwalder Reggio Emilia: se si pensa di vincere il campionato, da qui alla fine occorrerà pensare a maggiori variabili offensive, coinvolgendo maggiormente anche i lunghi
- Il Resto del Carlino -
Gabriele Gallo
Gabriele Gallo
SIGNORI, si torna sulla terra. La Trenkwalder, in quel di Verona, ha rimediato una batosta pesante. Fermo restando che non è il caso di fare drammi, e ricordando che i biancorossi hanno perso fino al termine dell’annata un elemento cardine come Rudy Valenti, appare chiaro che la Menetti-band non è più la macchina perfetta dell’andata. Vediamo di capire perchè.
EFFETTO SORPRESA. E’ finito. A settembre quasi nessuno accreditava i biancorossi come protagonisti del torneo. Questo ha permesso a Robinson e compagni di affrontare quasi tutta la prima parte di campionato senza alcun tipo di pressione. In più la Trenkwalder ha sfruttato alla perfezione il poter contare su un gruppo che, per la maggior parte già si conosceva. Questo ha fatto entrare “in palla” il team reggiano ben prima di tante altre formazioni che, invece, avevano cambiato molto e partivano con i favori del pronostico. Ora le cose sono cambiate: dirette avversarie per la promozione come Brindisi, Scafati, Pistoia, la stessa Barcellona, si stanno trasformando in autentiche “macchine da guerra”.
PREVEDIBILI Uno dei punti di forza della Trenkwalder, finora, è stata la fantasia e l’imprevedibilità dei suoi attacchi, grazie soprattutto al talento e all’efficacia di Robinson e Taylor. Il problema è che, giornata dopo giornata, questo fattore è andato scemando, perché le difese avversarie hanno trovato le contromisure. Sicchè quando entrambi non sono in giornata, cominciano i guai. Specialmente se viene meno l’eventuale exploit di elementi della panchina (vedi Ruini con Forlì e Piacenza). E un vero gioco di squadra si è visto solo a sprazzi.
SLANINA Ormai è chiaro: il lituano è troppo prezioso per gli equilibri della Trenkwalder. Anche quando non fa canestro. Con lui in campo la squadra ragiona, perde meno palloni, è più fluida nelle scelte offensive. Quando Robinson e Taylor vanno fuori fase, la presenza di Slanina li fa riflettere e ragionare e, in genere, tutto si sistema in poco tempo. A Verona Slanina era fuori per infortunio e quando il duo Usa, specialmente Taylor, vuoi per la fatica, vuoi per una generosità mal indirizzata, ha cominciato ad andare a testa bassa contro tutto il mondo per Reggio la notte si è fatta definitivamente oscura. Nessuna croce addosso ai due americani, sia ben chiaro. Se la Trenkwalder è lì dov’è buona parte del merito va ascritto a loro. Ma se si pensa di vincere il campionato, da qui alla fine occorrerà pensare a maggiori variabili offensive, coinvolgendo maggiormente anche i lunghi.
RUSCONI L’ex biancorosso, ora coach, è stato esonerato dalla Fiorentina Affrico, penultima nel girone A del campionato Dnb, dove milita pure la Coopsette.
EFFETTO SORPRESA. E’ finito. A settembre quasi nessuno accreditava i biancorossi come protagonisti del torneo. Questo ha permesso a Robinson e compagni di affrontare quasi tutta la prima parte di campionato senza alcun tipo di pressione. In più la Trenkwalder ha sfruttato alla perfezione il poter contare su un gruppo che, per la maggior parte già si conosceva. Questo ha fatto entrare “in palla” il team reggiano ben prima di tante altre formazioni che, invece, avevano cambiato molto e partivano con i favori del pronostico. Ora le cose sono cambiate: dirette avversarie per la promozione come Brindisi, Scafati, Pistoia, la stessa Barcellona, si stanno trasformando in autentiche “macchine da guerra”.
PREVEDIBILI Uno dei punti di forza della Trenkwalder, finora, è stata la fantasia e l’imprevedibilità dei suoi attacchi, grazie soprattutto al talento e all’efficacia di Robinson e Taylor. Il problema è che, giornata dopo giornata, questo fattore è andato scemando, perché le difese avversarie hanno trovato le contromisure. Sicchè quando entrambi non sono in giornata, cominciano i guai. Specialmente se viene meno l’eventuale exploit di elementi della panchina (vedi Ruini con Forlì e Piacenza). E un vero gioco di squadra si è visto solo a sprazzi.
SLANINA Ormai è chiaro: il lituano è troppo prezioso per gli equilibri della Trenkwalder. Anche quando non fa canestro. Con lui in campo la squadra ragiona, perde meno palloni, è più fluida nelle scelte offensive. Quando Robinson e Taylor vanno fuori fase, la presenza di Slanina li fa riflettere e ragionare e, in genere, tutto si sistema in poco tempo. A Verona Slanina era fuori per infortunio e quando il duo Usa, specialmente Taylor, vuoi per la fatica, vuoi per una generosità mal indirizzata, ha cominciato ad andare a testa bassa contro tutto il mondo per Reggio la notte si è fatta definitivamente oscura. Nessuna croce addosso ai due americani, sia ben chiaro. Se la Trenkwalder è lì dov’è buona parte del merito va ascritto a loro. Ma se si pensa di vincere il campionato, da qui alla fine occorrerà pensare a maggiori variabili offensive, coinvolgendo maggiormente anche i lunghi.
RUSCONI L’ex biancorosso, ora coach, è stato esonerato dalla Fiorentina Affrico, penultima nel girone A del campionato Dnb, dove milita pure la Coopsette.
Commenti