Basket LegA2: Trenk inesistente, Veroli ne approfitta
VEROLI 91 TRENKWALDER73
PRIMA VEROLI: Tullio ne, Tommasini, Cortese 10, Rullo 6, Gatto 6, Lee 18, Ammannato ne, Elder 4, Colussi, Jackson 22, Giovacchini 3, Brkic 22. All. Gentile.
TRENKWALDER: Robinson 22, Viglianisi ne, Taylor 12, Antonutti 13, Frassineti 2, Pini, Slanina 3, Cervi 7, Germani ne, Chiacig 14, Ruini. All. Menetti.
Arbitri: Ursi di Livorno, Caroti di Cecina, Migotto di Venezia.
Note: risultati parziali 27-22, 51-37, 73-57. Tiri da due: Ve 19/33, Re 24/43. Tiri da tre: Ve 13/27, Re 3/16. Tiri liberi: Ve 14/16, Re 16/26. Rimbalzi: Ve 34 (27 difensivi, 7 offensivi), Re 29 (22 difensivi, 7 offensivi). Falli fatti e subiti: Ve 22 e 21, Re 21 e 22. Palle recuperate e perse: Ve 11 e 10, Re 10 e 11. Assist: Ve 22, Re 12. Stoppate: Ve 1, Re 2. Valutazione: Ve 104, Re 69.
Contro Scafati il crollo era avvenuto dopo l’intervallo; contro Veroli il crollo arriva prima dell’intervallo. Anzi, praticamente nel secondo quarto. Sempre di crollo trattasi, con il medesimo, brutto, risultato. Il recupero della 5ª di ritorno – tristissimo soprattutto per la morte del figlio di Filloy, neonato (con conseguente assenza dell’ala biancorosa) – finisce 91-73. La diga reggiana che fuori casa non contiene le strabordanti onde ciociare, così come, in rapida successione, non aveva retto quelle veronesi e scafatesi. Cosa salvare? Due cose e mezzo. La partenza stratosferica di Chiacig, che il pubblico di fede giallorossa stava etichettando già come il marziano di turno. E’ Robertone che tiene a galla Reggio in avvio di match, consente ai biancorossi di restare in scia nonostante Brkic e Lee che, impietosamente, affondano il coltello nel burro della difesa reggiana. Poi il solito Robinson, che riduce il divario al termine del 1° quarto ma, soprattutto, regge botta nel 2° con i suoi “uno contro uno”, quasi sempre spietati contro il dirimpettaio giallorosso. Con Robinson, un discreto Antonutti. Per il resto zero, come i punti a referto al 20’ per Slanina. Due i punti a referto sempre in 20’ per il quinto miglior marcatore del campionato, quel Donell Taylor incappato in una delle serate che più storte non si potrebbero. All’intervallo le cifre sono impietose. Reggio è distante anni luce dal punto di vista della valutazione, dei liberi e delle bombe. Insomma un disastro. I reggiani sono in azione involuta, se non inventa qualcosa Robinson ci sono solo tiri forzati e i risultati si vedono. Impossibile, ad esempio, proporre in difesa Antonutti contro Jackson, un miss-match che costa la tripla dell’americano ed il 43-33 a 2’ dalla fine. Non sarà il massimo vantaggio dei ciociari, perché lo stesso Jackson nel finale di tempo spara altre due volte dalla grande distanza infiammando il palasport di Frosinone: +12 (49-37). Menetti tampona con un time out l’emorragia di Reggio. Taylor sbaglia la quinta tripla della partita. Si chiude 51-37. Nella ripresa Giovacchini e Jackson sparano con mira precisa (59-44), Reggio mette dentro un minibreak (59-48). Robinson mantiene 15 secondi la palla in mano: difficile riuscire a spuntarla con un gioco del genere. A Veroli basta il solito Jackson (62-52), ma Taylor dà segni di vita e sembra riprendersi al meglio. Jackson non si ferma, Reggio arranca e non riesce ad uscire dalla doppia cifra di svantaggio. Anzi, proprio quando sembrava che Reggio potesse tornare a galla, una tripla di Rullo (71-54 a 1’57” dalla fine) coincide con il massimo vantaggio e con l’infortunio ad Elder che deve uscire per uno stiramento al bicipite femorale della coscia sinistra. Una tegola per i giallorossi. Si chiude al 30’ sul 73-57. Ultimo quarto con la Trenk che gioca a zona per cercare di recuperare il passivo e per 3’ sembra che le cose vadano nel migliore dei modi. Veroli, infatti, non riesce a trovare la via del canestro, ma Reggio non fa molto di più. E allora ci pensa Cortese, con una tripla, a togliere le castagne dal fuoco (76-59). Poi la Trenk sembra pensare già oltre. Brkic spara dai 6.75 (79-61). Un’infrazione di 5 secondi nella rimessa rende chiara l’idea di come Reggio si sia arresa. Il ventello di vantaggio (81-61) non smuove la zona statica di Menetti. Veroli chiude senza patemi incrementando anche il vantaggio fino al +18 (91-73) finale. Per i biancorossi, e per i sei tifosi al seguito, un mestissimo ritorno a casa.
Marco Maietta
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