E' stata una notte speciale. La Trenk piega l'Armani
E’ la notte che arriva dal passato. Ed è la notte degli abbracci, dei ricordi, delle lacrime, dei capelli bianchi, dei volti noti riemersi dal cuore. Ma è anche la notte che ci porta al futuro. E la notte dei sorrisi, degli applausi, dei filmati, delle emozioni, dei canestri, della squadra che verrà. E’ la notte di Pino Brumatti. Quella che unisce, idealmente, 30 anni di basket. Quella che permette a tutti di ricordare un grande uomo e un grande campione. Uno che non ha mai vissuto nel passato e ha sempre guardato al futuro. Uno che, in una serata come quella di ieri sera, avrebbe abbracciato e sorriso a tutti, si sarebbe commosso, ci avrebbe mandati a quel paese, poi sarebbe andato in campo e avrebbe segnato 30 punti.
In una notte così, tra passato e futuro, la Trenkwalder prova fin dall’inizio ad onorare la memoria del Pinone. Ci prova spremendo litri di sudore e dimostrando di avere voglia di lanciarsi verso una stagione importante. I canestri di un ottimo Jeremic e del funambolico Taylor (11 punti nel primo quarto) aprono il solco della partita con i biancorossi che, a sorpresa, fuggono via con una facilità disarmante.
Dopo 5 minuti Reggio è già sul più 9 (15-6) e in apertura di secondo quarto arriva sul più 14 (30-16) con una tripla di Veccia. Scariolo ne ha abbastanza. Toglie i big, butta in campo seconde e terze linee e Milano comincia a difendere. La corsa biancorossa viene così frenata sul 43-29 e negli ultimi 5 minuti prima del riposo, gli ospiti, presi per mano da un rigenerato Langford (14 punti a metà gara) ricuciono la partita con un parziale di 19-5 e al riposo siamo tornati in perfetta parità (48-48). Uno a uno e palla al centro.
Quando si riparte, la partita sembra decisamente più combattuta. Si fa sul serio, insomma. Menetti prova Taylor, e pure Jeremic e Slanina (?), in posizione di play. Malgrado tutto i biancorossi riescono a reggere il confronto e grazie agli applauditissimi Urbutis (uscito nel finale per una botta al ginocchio) e Silins tornano ad allungare (73-68 al 30°). Milano sembra un po’ in gita-premio. Non è, insomma, che si ammazzi per vincere. La Trenkwalder ringrazia e accelera (83-72 al 36°) ma sul più bello i reggiani paiono sciogliersi come neve al sole.
L’Armani agguanta la partita a 75 secondi dalla fine (83-82) con un break di 10-0. Si decide tutto allo sprint ed è una splendida magia di Taylor a regalare il successo ai biancorossi. Meglio di così, la festa non poteva finire. Meglio di così non si poteva fare per onorare Pinone. Che, da lassù, avrà visto tutto. Tra un sorriso e una lacrima. Ciao Pino.
Daniele Barilli
ilrestodelcarlino.it
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