Nella Trenkwalder non esiste l’egoismo ecco la nostra forza


REGGIO. E’ stata decisamente buona, la partita per Ojars Silins contro la Scavolini Pesaro;forse la migliore del giovane giocatore lettone della Trenkwalder, cresciuto negli ultimi anni nelle giovanili biancorosse.
Per lui 4 punti e 6 rimbalzi con un buon impatto ogni volta che è entrato sul parquet del PalaBigi.
Dopo aver ottenuto buoni risultati con la sua Nazionale, ora Silins ha laconcreta possibilità di mettersi in mostra nel basket professionistico italiano di massimo livello.
Il salto dalle giovanili alla Serie A è stato diretto, senza aver fatto la gavetta delle serie minori. Questo ha accresciuto da una parte la curiosità di vedere un giocatore che ha attirato su di se tanta fiducia da parte dello staff e dall'altra i dubbi sul fatto che potesse reggere da subito il campo.
Dopo fugaci apparizioni nelle prime due partite (3 minuti in tutto), Max Menetti ha iniziato a dargli più spazio fino ai 17 minuti nel big match a Milano ed i 14 contro la Scavolini.
Presentato come buon attaccante, ora Ojars sta cercando di migliorare anche in difesa per potersi ritagliare spazio.
Come procedono le cose per lei?
«Mi sento un po' più sicuro rispetto agli inizi. Tutti mi dicono di non avere fretta, anche l'allenatore, le cose buone non arriveranno. So che però devo ancora lavorare tanto».
E' soddisfatto della sua prestazione contro la Scavolini?
«Abbastanza. Quando sono entrato in campo, sono riuscito ad entrare subito nel ritmo delal partita, sia in attacco che in difesa. Forse nel secondo tempo ho giocato meglio che nel primo. Comunque decisamente meglio delle prime gare dove cercavo di mettere tanta grinta in difesa ma in attacco faticavo un po'».
Sente la fiducia di Menetti?
«La sento. La sua fiduciame la devo conquistare soprattutto facendo bene in allenamento. In partita se la squadra lavora bene, anche io riesco a dare di più».
Cosa avete fatto in più della Scavolini, per vincere?
«Nei primi due quarti la difesa ha fatto la differenza. Anche a rimbalzo abbiamo tenuto bene. Nella seconda parte siamo cresciuti in attacco. Taylor ha segnato 3-4 canestri importanti all'inizio dell'ultimo quarto e da lì abbiamo mantenuto il ritmo e abbiamo controllato fino alla fine».
Qual è secondo lei la qualità principale che sta uscendo da questa squadra?
«Giochiamo come un gruppo unito. Non ci sono egoismi e tutti seguono le direttive dell'allenatore con totale fiducia. Questo è molto importante in campo».
Riccardo Bellelli - gazzetta di reggio

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