Trenkwalder Reggio Emilia. Possiamo battere chiunque
DOPO un avvio fra luci ed ombre e qualche contrattempo di natura fisica Riccardo Cervi, in arte "Se-ven" (ovvero "sette piedi", misura americana) è tornato a presidiare l'area come sa. Cervi, io vittoria con Milano vi ha fatto fare, mentalmente, il salto di qualità? «E' una vittoria che ha un doppio significato, perché è avvenuta in trasferta e perché abbiamo battuto una corazzata come Milano, il che ci ha dato la consapevolezza che possiamo battere chiunque». Anche lei è sembrato in crescita rispetto alle prime uscite stagionali» Cosa non funzionava primo? Ero fuori condizione? Poco coinvolto in attacco? «Fuori condizione no, è chiaro però che la serie A per me è un mondo nuovo e devo ancora capire molte situazioni. Il nostro tipo di gioco prevede che io faccia molti blocchi e che si giochi tutti con grande velocità, è ovvio che forse siano "privilegiati" in primis gii esterni». A proposito eli esterni? Domi-nic Jomes può reolmente diventare il giocatore del salto di qualità? «Secondo me si, dopo la vittoria con Milano l'ho visto molto cambiato e come gli ha detto anche Menetti davanti a tutti noi 'è finalmente arrivato il gemello buono di James'. E' quello che penso anch'io...». E' molto difficile essere equilibrati nelle analisi, dopo le prime tre sconfitte sembravate in emergenza e adesso dopo due vittorie c'è chi sogna un posto nei ployoff. Dove può arrivare questa Trenk? «Dobbiamo prendere una partita alia volta, non per fare pretattica, ma perché è qui che sta la nostra forza.. .Comunque credo che ci siano ancora margini di miglioramento e che gii ingredienti per fare bene ci siano davvero tutti». Domenica arriva Pesaro, una partito ricco di insidie eoe la vedrà di fronte a uno dei colossi del campionato; Andrea CrosarioL «Mi piace giocare contro avversari della mia stazza e buttarla sul fisico, sarà una sfida stimolante e importante. E' una gara che dobbiamo cercare di vincere, come tutte quelle che giocheremo in via Guasco. E' da Reggio che dobbiamo costruire le tappe fondamentali dei nostro cammino». Dovonti a quel pubblico amico tanto invocato anche da coach Menetti. «Esatto, i tifosi devono cercare di continuare a sostenerci in questo modo perchè la simbiosi che si è creata con loro è davvero speciale e noi la sentiamo sulla nostra pelle».
di Francesco Pioppi - Il Resto del Carlino
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