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Arrivano gli ultimi 40' minuti del Preolimpico, a meno di proroghe supplementari. Quelli per i quali si è lavorato, perché esserci era un obbligo. Gli ingredienti ci sono tutti: un'Italia pronta a giocarsi il viaggio a Rio, un palazzo pieno a spingerla e pure l'avversaria più scorbutica, di nuovo la Croazia. E se volete, pure la polemica strisciante per arbitraggi valutati consenzienti: aveva iniziato Aza Petrovic martedi sera, ieri si è aggiunto pure Sergio Valdeomillos,l'allenatore spagnolo del Messico: 'L'Italia è forte, non ha bisogno di aiuti arbitrali'' ha sentenziato, glissando sul deficit dei suoi al tiro (36%), a rimbalzo (-10) e sulle 17 perse in semifinale. Quasi che l'Italia ad una vittoria dalle Olimpiadi, e potenzialmente competitiva pure lì, dia già fastidio a qualcuno.
"In finale non mi aspetto nulla di diverso da quello che abbiamo già visto - ha detto Ettore Messina - Sarà duro ogni possesso, ogni blocco, ogni tiro, C'è molto sul tavolo, dobbiamo essere molto tranquilli e fare la nostre cose. Evitare le esitazioni nelle scelte, a volte abbiamo pensato per un secondo di troppo e sprecato una buona occasione di tiro".
Messina sa bene che qualità, profondità del roster e stazza sono dalla sua parte: l'obiettivo è giocare una partita che esalti la forbice, evitando di conseguenza le trappole dove i croati vorranno portarla. Aggiungendo cioè sale sulle tensioni che si apriranno ed a sorreggere la qualità ed il talento di Bogdanovic, Saric ed Hezonja: "Marcherà lui Hackett" annuncia Petrovic: un 2.04 sul playmaker azzurro, provocazione o verità?
Marco Belinelli si aspetta una finale vera, spigolosa: "Loro saranno pronti, hanno talento, sono fisici, Mancano di un po' di centimetri tra i lunghi, lo sappiamo: rispetto alla prima partita dobbiamo attaccarli di più in post basso, avvicinarci all'area, anche con i mismatch con i piccoli".
La finale di stasera, ore 21, era iniziata in realtà in largo anticipo, cioè da quando Aza Petrovic aveva iniziato a parlarne, subito dopo aver battuto con merito la Grecia. Profetizzando un successo degli azzurri di 25 (pure veggente)... "Rivista al video ci sono stati tolti 19 palloni nella prima partita contro l'Italia... In finale ne concedo 5 di bonus" ha detto il tecnico della Croazia, cui piace la schermaglia dialettica, complice l'italiano ancora fluido e furbo, iniziando già a lavorare sugli arbitri. Ma negando il desiderio di polemica con Messina: "Facciamo solo il nostro spettacolo, io per la finale il mio lo garantisco".
Orgoglioso per aver portato all'epilogo una Croazia incompleta (senza Tomic, Zoric e Radosevic manca la batteria dei lunghi), che ha l'obiettivo di essere competitiva ai massimi livelli nel 2017 "...ma che tutti storicamente conoscono perché ha sempre saputo fare canestro ed invece qui sta mostrando di saper difendere". Di media, fin qui, ne ha presi appena 60 precisi a partita.
Gli azzurri li hanno visti dominare con la Grecia e poi farsi raggiungere, sarà sfida poco tattica e molto di nervi, quelli necessari per stare nel piano gara che deve portare all'obiettivo unico: vincere, Rio,